lunedì 19 dicembre 2016

Storie del Barrio di Bartolomè Seguì e Gabi Beltran


STORIE DEL BARRIO di Bartolomè Seguì e Gabi Beltran

Storie del Barrio” è una graphic novel uscita nel 2011 col titolo originale Historias del barrio, frutto della collaborazione tra Bartolomé Seguí e Gabi Beltrán, protagonista di quest’opera autobiografica.
Entrambi hanno alle spalle anni di lavoro e un forte legame con il luogo dove è ambientata la storia, ossia la città di Palma di Maiorca. L’illustratore di quest’opera, Bartolomé Seguí, nacque a Palma di Maiorca nel 1962, e come per Gabi Beltrán, questa città ha segnato anche la sua vita.
Storie del barrio” ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti, prima in Spagna poi nel resto dell’Europa. Il più significativo è senz’altro il premio “Palma di Maiorca 2011” come miglior fumetto dell’anno.
In Italia questa storia è pubblicata da Tunuè e tradotta da Diego Fiocco. Fa parte della collana Prospero’s Books e conta trecentoquattro pagine a colori.

Mio padre ha trovato nell’alcool quello che non ha incontrato nella vita. In realtà, mio padre non era mio padre, e quella, d’altronde, non era vita. Usciva di casa alle sei di mattina, per tornare alle undici passate. E raramente tornava sobrio.

Mio padre faceva il pittore. Lavorava sopra i ponteggi. A volte, se aveva fortuna, pitturava gli interni.

Mio padre soffriva di vertigini.”

Ricevuto inaspettatamente un paio di settimane fa dalla casa editrice in questione, “Storie del Barrio” è stato per me un regalo di natale anticipato.
All’inizio non avevo idea di come approcciarmi ad una storia così delicata e personale, e questo è il meglio che sono riuscito a fare.

Come detto poco fa, quest’opera è l’autobiografia di Gabi Beltrán. Narra degli anni della sua adolescenza trascorsa nella parte più brutta e pericolosa di Palma de Maiorca, dove fin da piccoli si impara a rapinare negozi, rubare macchine e pagare i propri errori con la propria pelle.
Qui il protagonista fa amicizia con molti ragazzi più grande di lui, anche se in quelle condizioni non bisogna giudicare in base all’età; tutti nel “quartiere” erano obbligati a cresce in fretta, altrimenti l’alternativa era orribile. Gabi impara a rubare, a fare il palo e a non mostrare paura quando ci si scontra con la banda rivale. Però, mentre tutto attorno a lui continua ad andare avanti inesorabilmente, capisce che non si sente parte di quel mondo che rema contro di lui e ai suoi sogni.
L’autore finisce con raccontarci di come le sue paure continuino a tormentarlo ancora oggi dopo tanti anni, di come la sua vita è stata a cavallo tra il male e il bene e lui è riuscito a lasciarsi tutto alle spalle.

Una delle caratteristiche salienti del romanzo è senz’altro la sensazione di bilico tra bene e male. Il protagonista, neanche maggiorenne, è fondamentalmente un bravo ragazzo che a contrario di altri suoi amici non vuole fare del male a nessuno Nonostante questo, però, viene trascinato in certe situazioni in cui non può fare a meno di imitare gli altri. 

Detesta quella che è la sua vita lì, infatti crede che sia proprio la compagnia e quello che ormai per loro è diventato normalità ad essere sbagliato. È giovane, senza neanche un soldo e non sa dove andare. È proprio la sua nuova amica che conosce da pochissimo tempo a convincerlo a rimettersi in carreggiata e scegliere quella che sarà poi la sua vita, lasciandosi alle spalle una famiglia disastrata che lo ha sempre rinnegato e una vita triste, all'insegna dei crimini e della droga. Perché lui, a differenza di molti altri suoi amici è sopravvissuto a quel luogo e di questo ne sarà sempre infinitamente grato a se stesso.
È una graphic novel cruda e spietata, sia nelle parole che nei disegni. Il vero e proprio fumetto si alterna con parti scritte, dove le descrizioni sono ermetiche, incise e crude. I due autori hanno fatto un ottimo lavoro, e Gabi ha avuto davvero un gran coraggio per mettersi a nudo e a denunciare quello che erano alcuni quartieri di Palma di Maiorca negli anni ottanta

Parola di lettore. 
 

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